ANIMALI- Pappagalli e pipistrelli

Pappagalli che passione

I pappagalli sono animali che vanno scelti correttamente…..quindi non prendete quello che vi sembra il più carino. Lasciate che sia il pappagallo a scegliervi; è molto facile individuare quello giusto, è un gioco di sguardi. Come ho detto prima sceglietelo bene…. se volete un “pappagallo cozza” prendete un inseparabile; se invece non avete un amico a casa con cui giocare prendetevi quelli che parlano; se volete un mix di tutti i caratteri prendete i cocoriti. Fate attenzione però perchè se sono nati due fratelli e voi ne volete uno solo, bisogna separarli subito dopo la nascita altrimenti si affezionano tantissimo tra di loro e soffrono da morire se li separate dopo. E’ un grande impegno ma se scegliete quello giusto…. Boom! Il gioco e’ fatto.

Un pipistrello che vuole camminare

Questo pipistrello di nome Mystacina tuberculata (pipistrello minore dalla coda corta) è lungo 6-7 cm e pesa appena 20 grammi.La cosa strana di questa creaturina è che, a differenza degli alti pipistrelli al mondo, rimane al suolo tantissimo tempo, per cercare frutta, invece che cacciare sempre insetti. Alcune volte, come fanno i conigli, si costruisce delle tane. Peccato però che sia a rischio di estinzione, perché se muore questa creaturina, rischiano di morire altre 8 specie: per esempio una mosca, di nome Mystacinobia zelandica, che si nutre del guano di pipistrello (concime naturale che deriva da escrementi) e vive nei suoi posatoi.

EUGENIO CALZOLARI- ALESSANDRO BOLOGNINI

Primaria Marella 4 C

Simona Marrapese - CALCIO – In campo con i giocatori del Bologna

Super Richi!!!! Ti vogliamo bene! Le maestre e i tuoi compagni!

Super Richi!!!!!!

michele - SPETTACOLO – Che le danze abbiano inizio!

Bellissimo:ci sono tanti bambini che fanno delle coreografie sulle danze popolari

michele - CURIOSITÀ – Viaggio nello spazio tra stelle, pianeti e leggende

il laboratorio è molto bello e molto interessante al livello scentifico

Cecilia - “Aiutooooo!” Il gruppo whatsapp dei genitori. Rubrica quindicinale a cura di Jaia

Ricordo questa domanda di mia madre quando ero studentessa e rientravo per pranzo. Io ero di quelle che ogni tanto raccontava ogni tanto no. Però certamente parlavo soprattutto di quello che mi veniva spiegato a scuola non delle relazioni tra compagni ecc. perchè alla fine mi sembrava che gli adulti non potessero più di tanto capire. Talvolta qualche lezione mi colpiva e dunque ne parlavo, talvolta no e non dicevo nulla. La scuola per uno studente è un luogo quotidiano e ogni tanto nella quotidianeità effettivamente non succede nulla di rilevante, bisogna ammetterlo. Mi capita anche ora come docente e sento mia mamma al telefono che mi faccia sempre la stessa domanda: " Tutto bene a scuola?" e a volte le rispondo semplicemente "Sì" a volte invece ho qualcosa di particolare da raccontare e parto con la mia filippica. A volte ,quando rispondo solo "Sì tutto bene", lei ci rimane quasi male e mi incalza e mi tocca ricordarle, a 40 anni, che a scuola capita che non succeda nulla di davvero particolare, per fortuna:-) ( o semplicemente che io non abbia molta voglia di parlare quel giorno)!! La chiave di tutto è, secondo me, nella parte finale di questo pezzo, "loro sanno che se hanno bisogno ci siamo ma che li rispettiamo come individui diversi da noi". Ecco questo mi sembra un modo sano ed equilibrato di accompagnare l'adolescenza dei propri figli e dei miei alunni.