CURIOSITÀ – Lo sapevate che a Bologna… Storia delle torri e delle tre frecce

Eccoci qui per il secondo appuntamento con “curiosità su Bologna”.

Nel medioevo Bologna era piena di torri e le famiglie più facoltose facevano a gara per costruire la torre più alta, per dimostrare la loro ricchezza e importanza. Oggi, purtroppo, ne sono rimaste rimaste soltanto due: la torre Asinelli, la più alta fra le due, la torre Garisenda, famosa per la sua pendenza data dalle fondamenta fatte male.
Queste torri si trovano alla fine di via Rizzoli, e precisamente in piazza porta Ravegnana.
L’Asinelli si può visitare salendo dalle scale a chiocciola, ma la Garisenda è chiusa.
Prendono il loro nome dalle famiglie che le fecero costruire.

Ora parliamo delle tre frecce lungo palazzo Isolani. In strada Maggiore, alzando la testa, si possono notare appunto tre frecce incastrate nello stesso soffitto, ma in punti diversi. La leggenda narra che una donna venne accusata del tradimento di suo marito. Per commettere l’omicidio che avrebbe ripagato il torto furono ingaggiati tre arcieri.
La stanza della donna si trovava sopra al portico, quindi, gli arcieri scagliarono alcune frecce alla camera della donna dove si trovava, ma tre di queste si incastrarono nel soffitto.
Vi sono però altre legende:
la prima riguarda uno scontro armato tra due nobili le cui frecce si conficcarono nel portico; l’altra, decisamente più recente, racconta di uno scherzo a Raffaele Faccioli che nel 1877 si era occupato del restauro di casa Isolani. L’obiettivo era quello di rovinare il lavoro da lui compiuto.

Pietro Poli, Antonio Perini e Edoardo Lontani
classe 5 B
S.P. Marella