SPORT – Il gioco del Baseball -Prima Parte-

Il gioco del baseball nasce in America, trova le sue origini nell’ancor più antico Cricket e ad oggi è diffuso in tutto il mondo ed è tra gli sport di squadra più praticati.

Ogni squadra è composta da non meno di 15 elementi ma solo 9 giocano in campo.

Il campo è suddiviso in due parti: campo esterno, in erba e campo interno in cui il terreno viene coperto di terra rossa e viene definito diamante data la sua forma che richiama quella della pietra preziosa. Nel campo interno sono disposte quattro basi, ognuna nominata con numeri progressivi da uno in poi; il gioco si svolge in senso antiorario di conseguenza la prima base è quella a destra rispetto alla casa base. Al centro del campo e difronte alla casa base, a 18 metri di distanza, c’è infine la pedana di lancio che è un monticello ricavato con strati di argilla e poi ricoperto con la terra rossa. La casa base si riconosce subito perché corrisponde alla punta del diamante inoltre, ci sono sempre due figure poste in quello spazio: l’arbitro capo (in tutto gli arbitri sono quattro, uno per ogni base – nelle categorie giovanili ne bastano due) e il ricevitore. Quando un’atleta inizia il turno di battuta, si sistema anche lui a casa base, insomma tutto il gioco comincia da qui.

La partita è suddivisa in 9 riprese, chiamate inning, questi a loro volta si suddividono in due momenti: attacco e difesa – anche in questo caso, per le categorie giovanili, gli inning sono solo sei – l’attacco è la fase in cui la squadra ha l’opportunità di battere la pallina e quindi fare punti. La difesa ovviamente è il momento in cui la squadra cerca di impedire agli avversari di fare dei punti. In difesa tutti i nove giocatori titolari sono in campo e coprono i punti più strategici del diamante, tre sono posizionati sulle basi; uno, l’interbase, deve stare tra la seconda base e la terza base; tre giocatori chiamati esterni si posizionano sull’erba in prossimità della fine del campo e più precisamente a destra, sinistra e centro. Il compito di questi giocatori è quello di impedire ad eventuali battute valide degli avversari, di far avanzare il battitore, infatti compiendo tutto il giro delle basi e solo tornando a casa base, si segna un punto. Tutta la squadra deve collaborare e ogni giocatore sa che deve coprire, al bisogno, anche la postazione del suo compagno più prossimo. Le ultime due figure in campo, fondamentali nella fase di difesa, sono il lanciatore e il ricevitore. Il ricevitore è la mente della squadra, chiama il gioco e deve conoscere bene sia la sua squadra che quella avversaria, deve tenere a mente il punteggio così come i giocatori eliminati e i tipi di lancio effettuati, la sua voce deve sentirsi in tutto il campo, si potrebbe definire la regia della squadra. Il lanciatore è il ruolo più famoso ma anche più difficile da svolgere. Bisogna essere alti, slanciati, molto fluidi nei movimenti e con una capacità di concentrazione notevole perché quando si sale sul monte, si è “soli” eppure si sentono benissimo tutte le voci, anche quelle avversarie, non è semplice; bisogna chiudere tutto fuori dalla mente e concentrarsi solo sul guantone del proprio ricevitore, nell’area di strike. Ovviamente, oltre a tutte questi particolari, la cosa più importante di un lanciatore sono la precisione e la forza/velocità con cui lancia la pallina perché l’obiettivo è proprio quello di eliminare il battitore avversario e impedirgli di avanzare sulle basi. Il lanciatore può fare tanti lanci, chiamati Ball o Strike. I Ball sono i lanci che finiscono al di fuori dell’area di strike, al quarto ball il battitore ottiene automaticamente di diritto di andare in prima base. Gli strike invece sono quei lanci in cui la pallina rimane all’interno di un’area astratta che parte dal petto e arriva alle ginocchia, ma è talmente complessa da vedere, che il battitore può sbagliare ad individuarla e quindi provare a batterla: se gira la mazza ma non colpisce la palla, dopo tre tentativi è eliminato. Dopo che tre battitori sono stati eliminati, si chiude la ripresa.

Tra qualche giorno pubblicheremo la seconda e ultima parte dell’articolo

Famiglia Gamberini

(Alessandro, Samuele, Noemi e Giulio)

5 B

S.P. Marella