Vince Pastano a MetrocityPress: “La mia vita tutta rock tra chitarre e Vasco Rossi”

Il 12 Febbraio abbiamo avuto il piacere di ospitare presso la nostra scuola Vince Pastano, un famoso chitarrista.

Vince suona con Vasco Rossi e Luca Carboni e, nel corso dell’intervista, ci ha raccontato tante cose interessanti che riguardano lui e gli artisti con i quali collabora. È stato molto disponibile e ha risposto sempre in maniera garbata e simpatica a tutte le nostre domande (e possiamo garantirvi che erano davvero tante…).

Durante l’incontro ha anche suonato due brani alla chitarra acustica (Una canzone per te e Sweet home Chicago) e siamo rimasti molto colpiti dalla sua bravura.

Alla fine, ha fatto tante foto con noi e firmato autografi.

Insomma, Vince è stato talmente paziente che sicuramente, prima di andar via, avrà pensato che è stato più semplice suonare davanti a 230.000 persone al Modena Park che rispondere alle domande di 200 bambini di una scuola primaria. Una cosa è certa, Vince a MetrocityPress ha superato la prova più dura ed ora può entrare a pieno titolo nell’Olimpo del Rock!

Ecco a voi l’intervista integrale:

Quanto ci metti a imparare una canzone intera?

Dipende dalla canzone, se è difficile potrei metterci anche un giorno intero, se sono brani più semplici (es. musica pop) anche trenta minuti. Quando le cose sono un po’ più complesse come la musica classica o rock di un certo livello, allora posso metterci anche più di un giorno.

Quanti tipi di chitarre ci sono e quali sono le differenze?

C’è la chitarra classica, quella dalla quale si parte. Io dico sempre che quando un ragazzo vuole imparare a suonare debba partire dalla chitarra classica. Poi c’è la chitarra acustica che, a differenza della classica che ha le corde in nylon, ha le corde in acciaio… proprio come quella che suona il maestro Dario. A proposito, suonando la chitarra vi verranno i calli alle dita della mano sinistra e all’inizio farà un po’ male. Infine, c’è la chitarra elettrica che serve per fare musica rock.

Perchè vieni definito un chitarrista dai suoni particolari?

Questa è una domanda difficile! Complicato da riassumere, ma ci provo. Fondamentalmente si può suonare la chitarra elettrica in vari modi: quello più semplice è collegarla ad un amplificatore e suonare (anche perchè una chitarra elettrica non suonerebbe senza amplificatore); a me, invece, è venuta l’idea di immaginare il suono della chitarra come un qualcosa di visionario che rispecchiasse la mia immaginazione. Per voi ragazzini è abbastanza facile usare l’immaginazione. Io ho provato a fare la stessa cosa: ho immaginato la luna, l’acqua, lo spazio e, grazie a degli effetti per chitarra che si comprano a parte, ho iniziato a usarli in tutte le canzoni che suonavo. Questa cosa è piaciuta molto anche agli artisti con i quali collaboro.

Hai rinunciato a qualcosa per seguire il tuo sogno?

Ho rinunciato a tante cose. Ho rinunciato alla famiglia, perchè la mia mamma, il mio papà e mia sorella abitano lontano da Bologna. Sono andato via presto da casa mia e, quindi, vedo pochissimo i miei genitori. Adesso siete ancora piccoli, ma se un giorno dovesse capitarvi, capirete quanto sia poco bello stare lontano dai propri genitori. A volte vi fanno arrabbiare, ma in realtà lo fanno per educarvi, per farvi crescere bene. Il consiglio che posso darvi? Godetevi i genitori!

Mi avete fatto una domanda particolare perchè sono un po’ sensibile da questo punto di vista.

Ho iniziato a suonare la chitarra alla vostra età (9 anni, ndr) ed ho rinunciato a tante cose. Quando mi trasferii a Bologna ho rinuciato anche ad avere una vita notturna rispetto ai miei coetanei che, invece, ogni sera andavano in giro a divertrsi. Io ero sempre chiuso in casa a studiare. Il consiglio che vi dò è che se volete raggiungere una meta nella vita, bisogna sempre sacrificare qualcosa. Alla fine, però, penso che i miei sacrifici siano stati ripagati.

Ti sei emozionato la prima volta che sei salito su un palco?

La prima volta in assoluto penso sia stata all’età di 9 anni per un saggio. Ero paralizzato dall’emozione, però ce l’ho fatta. La prima volta, invece, in cui ho fatto il “palco grosso”, per i primi cinque brani ero senza respiro, ero quasi diventato verde. Dal momento che il concerto era lungo mi sono detto: “datti una mossa, svegliati! Hai sacrificato una vita per raggiungere questo scopo, ora goditela! Fai divertire la gente”. Alla fine se sei troppo emozionato non ti diverti e non fai divertire chi ti sta guardando. Bisogna affrontare le cose con un sorriso, con più leggerezza.

Quanti anni hai e da quanto tempo suoni con Vasco?

Ho 39 anni. Ho iniziato a collaborare con Vasco nel 2013. All’inizio con lui ero solo nello studio di incisione, dove vengono create le canzoni. Nel 2014 mi hanno chiamato a suonare sul palco. Ora con Vasco faccio entrambe le cose, lo studio e i concerti dal vivo. Dopo, infatti, devo andare in sala per preparare il nuovo concerto.

Cosa hai provato quando ti è stato comuinicato che avresti preso il posto di Maurizio Solieri, ex chitarrista di Vasco?

È una domanda un po’ complessa e cercherò di essere il più sincero possibile. Maurizio Solieri è il chitarrista con il quale Vasco ha suonato di più in carriera e con il quale ha anche realizzato i suoi dischi più importanti. Infatti, Solieri è anche un grande compositore. Io, ho grande stima artistica per Maurizio e quando mi hanno comunicato di questa sostituzione ero molto preoccupato perchè sostituire una persona così importante nella storia della musica italiana non era così semplice. La cosa che mi ha dato un po’ fastidio è stata la polemica che ne è seguita. Oggi si fa polemica su tutto. Appena mi hanno comunicato della sostituzione mi sono arrivati un sacco di insulti. La musica non è una gara, la musica è un viaggio e ognuno “ha il proprio viaggio”. Maurizio Solieri, ha un percorso bellissimo e resta tale. Semplicemente era arrivato il momento di cambiare viaggio per Vasco Rossi e io mi sono molto emozionato quando mi hanno comunicato che avrei suonato con lui. Vi confido che sono sparito per tre giorni, avevo spento il telefono e non ero più raggiungibile per nessuno!

Hai mai pensato di suonare il mandolino?

Ho suonato il mandolino, ma in un disco mio. Vi dirò che è difficile perchè è uno strumento totalmente diverso dalla chitarra. Ci ho provato, ma non fa per me!

Hai mai pensato di suonare un altro strumento oltre la chitarra?

Nella prossima vita voglio fare il cantante! A parte gli scherzi, mi piacerebbe suonare il basso. È uno strumento fondamentale per la musica, senza basso le canzoni sarebbero vuote. Anzi, dovete sapere che noi ci emozioniamo grazie alle basse frequenze. Il basso è lo strumento che ci emoziona di più, ma nessuno se ne rende conto. Nella prossima vita sarò un bassista-cantante come Sting!

Puoi chiamare Vasco al cellulare per sentire il suo saluto dal vivo fargli sentire il nostro?

Sono sincero: avrei potuto chiamarlo, ma lui non è in Italia in questi giorni. Se lo chiamo a quest’ora sicuramente starà dormendo, perchè dove si trova ora è notte fonda. Va a finire che mi manda a quel paese. Se fosse stato qui l’avrei chiamato volentieri per farvelo salutare.

Hai lavorato con tanti artisti famosi, con quali di essi hai realizzato più progetti?

Suono con Luca Carboni dal 2004 e con lui ho fatto tantissimi dischi e tantissimi tour. Dopo Luca, l’artista col quale ho realizzato le cose più grosse è Vasco Rossi. Con Vasco suono da meno anni, cinque per la precisione, ma ho realizzato cose molto importanti, basti pensare al Modena Park.

Quante chitarre hai? Ne hai una preferita?

Mi vergogno! Ho più chitarre di quelle che un chitarrista dovrebbe avere. Premetto che non bevo e non fumo, ma ho un solo vizio: le chitarre. Ebbene, ne possiedo 25! Non mi affeziono alle chitarre e, quindi, non ne ho una preferita. Mi piacciono tutte allo stesso modo.

Chi è il tuo chitarrista preferito?

Jimi Hendrix! Senza di lui io non sarei qui. All’età di 8 anni mio padre mi ha fatto ascoltare Jimi Hendrix e vi confesso che non ci ho capito proprio niente! Per me era roba stranissima, credevo fosse un alieno, perchè a 8 anni come tutti i bambini ascolatavo cose più semplici. Segnatevi il nome di Jimi Hendrix per il futuro.

Ci faresti un autografo per la classe?

Sì, facciamo le foto insieme a tutte le classi e poi me le fate recapitare. Prometto che ve le firmerò tutte!

Come hai conosciuto Vasco Rossi? Ti hanno scelto o ti sei proposto tu?

Prima di conoscere Vasco Rossi ho conosciuto il suo produttore, scomparso un mese dopo il Modena Park. Lui è stato l’amico di una vita di Vasco prima di essere il suo produttore. Ci siamo conosciuti una sera ad una festa in piazza a Bologna in cui suonavamo sullo stesso palco. Avevamo parecchie cose in comune e abbiamo suonato per circa due anni insieme. In quel periodo mi ha fatto lavorare tantissimo, mi ha fatto una specie di prova, voleva capire se davvero avessi delle qualità o meno. Dopo due anni mi ha detto: “vuoi venire a lavorare con Vasco Rossi?”… e me l’ha detto come se avessi dovuto lavorare con un cantante esordiente. Non ci credevo, il cuore mi andava a mille! Io devo questa conoscenza di Vasco Rossi al compianto Guido Elmi.

UNA CANZONE PER TE (ascolta l’audio) 

Quanto è costata la tua chitarra?

Credo che la più costosa sia una chitarra da 3000 euro. Preciso che ho anche chitarre da 200 euro.

Quanto tempo ci vuole per scrivere una canzone?

In realtà non c’è un tempo. Come dice Vasco Rossi “le canzoni nascon da sole”. Se una persona è molto ispirata può nascere anche in 5 minuti, ma poi non sei mai contento e ci puoi lavorare su per mesi. La musica è qualcosa di spirituale, magico, non è tanto pensata. Non c’è un tempo per scrivere una canzone.

Come ti senti a lavorare con un personaggio così famoso?

È molto emozionante lavorare con dei personaggi così famosi. Alla fine hanno sempre una risposta o una frase interessante, più di quel che tu possa pensare. Questo avviene quando un artista ha qualcosa di geniale. Quando parlo con Vasco lui mi lascia sempre di sasso, praticamente mi stende, perchè dice sempre cose molto belle che ti fanno riflettere.

Hai un rito scaramantico o un oggetto portafortuna prima di fare un concerto?

Non ho riti particolari, però vado a far pipì almeno 5 volte! È una cosa che proprio non riesco a contenere. Ogni volta che ci chiamano per salirte sul palco manco sempre io perchè sono chiuso in bagno a fare la pipì.

Qual è la canzone più bella che hai suonato?

Credo sia un pezzo dei Pink Floyd: The final cut! A sei anni ero già un fan di questo gruppo e posso dire di essere cresciuto con la loro musica. Dopo anni mi sono ritrovato a suonare dei loro pezzi e mi sono molto emozionato.

Sei uno sportivo? Se sì, per quale squadra tifi?

Non tifo per nessuno e non seguo lo sport. Vi consiglio però di praticare dello sport, perchè aiuta, e seguirlo di meno in TV. Il tempo dedicato a seguire sport in TV potreste impegnarlo ad imparare a suonare uno strumento. Sicuramente non sarete d’accordo, ma sono sincero.

Vieni disturbato parecchio dai fan?

No, quando facciamo i concerti sono tutti molto carini. L’unico problema nasce con Facebook, meglio starci alla larga! Dietro la tastiera di un computer ci si nasconde facilmente e quando si scrive in privato si pensa di poter offendere una persona. Ci sono soggetti che tante volte dicono cose senza pensarci troppo. Sarebbe bello, anche se non si è fan di Vince o di Vasco, essere educati. Non sempre si possono dire tutte le cose che che ti passano per la testa istintivamente.

Il 90% dei fan è molto carino con me.

Cosa fa un produttore. Abbiamo letto che ora produci Vasco?

Cerco di farla semplice: il produttore propone delle idee. Propongo dei suoni oppure se c’è un brano molto noto cerco di farlo in modo diverso e lo sottopongo a Vasco. Alla fine lui decide se è il caso di rifare i brani nella nuova veste. Ci vuole molta fantasia per fare il produttore e un po’ di coraggio perchè proponi qualcosa a Vasco Rossi. In pratica, costruisco una canzone assegnando le parti ad ogni strumento.

Quando hai iniziato a fare concerti?

A 9 anni. I primi saggi li feci alle elementari e poi continuai durante i corsi sperimentali delle medie. Altri concerti li facevo in famiglia. Venendo dal Sud, la domenica si riuniva tutta la famiglia e alla fine del pranzo i parenti erano il mio pubblico, il mio Modena Park. Ero piccolino e mi mettevano con questa chitarra enorme in mano, secondo me si annoiavano pure, però i miei primi concerti erano quelli.

Ti piace giocare ai videogiochi?

Non ho mai giocato ai videogames. Vi sembrerà strano, ma ero un bimbo felice lo stesso. Non avevo bisogno di altro perchè mi perdevo nella musica. Non vedo nulla di male se c’è qualcuno di voi che non ama i videogames.

Hai mai fatto degli errori durante un concerto?

Sì, e non c’è niente di male! Quando sul palco qualcuno sbaglia (può capitare), ti giri verso il tuo compagno e ridi. La cosa bella è che lui ride ancora più di te e finisce tutto con una grossa risata. Non c’è niente di male, nella vita si sbaglia!

Vasco si è mai arrabbiato con te?

No! O forse si è arrabbiato e non mi ha detto nulla, è stato sempre molto gentile. Comunque può capitare nella vita di arrabbiarsi, ma l’imporante è chiarirsi e non rispondere male!

È stato difficile imparare a suonare la chitarra?

Molto, perchè all’inizio avevo dolori ai polpastrelli delle dita. Infatti, dopo vi faccio toccare e noterete che ci sono dei calli molto duri. Superata la prima fase è diventato più semplice, però, impari davvero a suonare nel momento in cui impari ad ascoltare tanta musica. Il segreto è, quindi, ascoltare musica e capirne il linguaggio. Solo dopo imparerai a muovere anche le dita sulla tastiera.

Cosa ricordi con piacere della tua vita scolastica?

Il ricordo più bello è legato alle elementari e, in particolare, ad una maestra che purtroppo non c’è più. Si chiamava Paola Rivera ed io devo tantissimo a questa insegnante perchè gazie a lei ho approfondito la passione per la musica. Lei suonava e ci teneva tanto a farci fare dei corsi di musica. Quando capì che avevo delle qualità contattò subito i miei genitori pregandoli di non farmi mollare. Iniziai ad approfondire suonando molte ore al giorno insieme a lei. La mia passione per la musica la devo alla maestra Paola e, quindi, è lei il mio ricordo più bello.

Per quale artista famoso hai scritto canzoni o fatto arrangiamenti?

I più famosi sono Luca Carboni e Vasco Rossi. Con Luca ho fatto solo degli arrangiamenti, mentre per Vasco ho scritto insieme a Guido Elmi un brano solo musicale. Lo abbiamo eseguito durante i concerti del 2015. In genere, però, faccio solo arrangiamenti. Quello che scrivo lo faccio per me o per altre cose.

SWEET HOME CHICAGO + ELEFANTI (ascolta l’audio)

1B – 2B – 2C – 3B – 4A – 4B – 4C – 5A – 5B

Scuola Primaria

P. O. Marella

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Foto: Antonello Degli Esposti