PAROLA AL PEDIATRA – Infezioni ricorrenti (IRR) in pediatria

Le infezioni ricorrenti sono una problematica molto rilevante in età pediatrica. Rappresentano  circa il 20 per cento degli accessi al Pronto Soccorso e si calcola che il 6 per cento della popolazione pediatrica soffra di IRR. Questo numero si riduce mano a mano che cresce la competenza immunitaria  del bambino. Questo avviene  tra 4 anni e mezzo e 5.

Si ritiene che per parlare di IRR sia necessario che un bambino presenti almeno uno dei seguenti criteri:

6 o più infezioni anno, una o più infezioni respiratorie al mese nel periodo tra settembre ed aprile, tre o più infezioni delle vie aeree inferiori per anno.

Tra i fattori di rischio vanno annoverati:

L’immaturità immunologica, l’atopia e fattori anatomici, la precoce introduzione in comunità, il fumo passivo anche di terzo tipo (rilasciato dai tessuti impregnati dal fumo) anche durante la gravidanza, l’inquinamento ambientale  e domestico, la convivenza con bronchitici cronici (genitori, nonni, baby sitter), il basso o eccessivo riscaldamento, il basso livello socio economico, il numero di familiari conviventi, il mancato allattamento al seno, il mancato rispetto del calendario vaccinale.

Nei bambini con infezioni ricorrenti è stata riscontrata una ridotta produzione di citochine da parte delle cellule dendritiche cioè delle cellule del sistema immunitario che hanno la funzione di presentare l’antigene ai linfociti T e B . Inoltre è presente uno shift  verso la risposta TH2 che risulta  orientata verso la produzione anticorpale ed è tipica delle patologie allergiche. E’ stata inoltre riscontrata una diminuita produzione di citochine  IL 2 , IL4, IL 6 ,IL 10.

Un ruolo molto importante è giocato dalla immunodepressione  post infettiva. In pratica una infezione genera delle alterazioni del sistema immunitario che possono riassumersi nei seguenti punti:

riduzione dei CD4 circolanti (linfociti helper), riduzione della funzione fagocitaria, riduzione della chemiotassi dei neutrofili, riduzione della produzione di Immunoglobuline e citochine, danno diretto dei patogeni sulle cellule epiteliali con aumento della adesione batterica.

Questi fatti determinano una transitoria immunodepressione che favorisce una reinfezione batterica e cosi ricomincia il ciclo come in un circolo vizioso  e si hanno ripetute infezioni .

Pertanto risulta necessario utilizzare delle strategie preventive per impedire la ripetitivita’ e cioe’ la ricorrenza di tali infezioni. A tale scopo  possono essere utili gli immunostimolanti.

Diversi  studi hanno evidenziato che alcuni ceppi probiotici potrebbero risultare efficaci nella prevenzione delle infezioni ricorrenti. Anche lisati batterici sono risultati efficaci in questo senso. Tra le molecole di sintesi il  pidotimod e’ risultato particolarmente interessante per efficacia  in diversi lavori. Per quanto riguarda  le vitamine la vitamina D ha mostrato attivita’ antimicrobica e proprieta’ di immunomodulazione.

Anche la lattoferrina ha mostrato importanti attivita’ antivirali.

Dal punto di vista clinico si puo’ osservare come esista sinergismo terapeutico nella associazione tra lisati batterici e immunostimolanti nel senso che associandoli si ottiene una riduzione del numero delle infezioni ricorrenti.

Le sostanze che modificano il sistema immune vengono anche definite BRM Biological Response modifiers.

I lisati batterici rappresentano una mistura di batteri gram positivi S. pyogenes,S. viridans ,S.Aureus e gram negativi H. influenzae, M. catarralis, K. Pneumoniae, K. Ozenae. I lisati vengono ottenuti per mezzo di lisi chimica, lisi meccanica o frazioni ribosomiali. Si ritiene tuttavia che la lisi chimica possa comportare una parziale denaturazione delle strutture proteiche determinando una piu’ scarsa attivita’ immunogena.I lisati meccanici sembrerebbero capaci di determinare una risposta immunitaria piu’ efficace.

Per quanto riguarda gli effetti studi in vitro hanno dimostrato una capacita’ di attivazione del sistema immunitario paragonabile a quella del lipopolisaccaride batterico e in vivo si ha protezione sia da infezioni virali che batteriche. Clinicamente i lisati sono risultati piu’ efficaci del placebo nel proteggere dalle infezioni ricorrenti del bambino. Tra le controindicazioni vi e’ la cosomministrazione di vaccini per cui si raccomanda un intervallo di quattro settimane tra la fine del trattamento e la somministrazione di un vaccino. L’antesignano delle molecole sintetiche ad attivita’ modulatrice e’ il levamisolo, un antielmintico di sintesi che pero’ e’ stato tolto dal commercio a a causa dei suoi effetti collaterali. La molecola tuttavia rappresenta un buon modello per la presenza di un gruppo tiazolico che e’ presente anche in altre molecole.

Una di queste e’ il pidotimod che in vitro e in vivo si e’ dimostrata efficace. Il pidotimod  ha anche dimostrato in somministrazioni di tre mesi di essere in grado di modificare il profilo metabolomico dei bambini  con infezioni respiratorie ricorrenti. L’unica vera controindicazione e’ la ipersensibilita’ ai componenti, tuttavia prudenza va usata in pazienti allergici. In conclusione si puo’ affermare che I BRM sono risultati in grado di potenziare i meccanismi innati di difesa, di ridurre il numero degli episodi infettivi e di accelerarne la guarigione.

Bibliogafia:

 

Infezioni respiratorie ricorrenti: dalla ricerca alla pratica clinica, Gian Vincenzo Zuccotti, Chiara Mameli, Rivista di Immunologia ed Allergologia Pediatrica , 4, 2017, pp 16-20 suppl 1.

Modificatori dell’attivita’ biologica: dalle origini ai giorni nostri. Andrea Novelli, 4,2017, pp 9-15 suppl 1.

 

DOTT. PAOLO CALZOLARI